Pratica antichissima, quella del freddo, se lo stesso Ippocrate padre della medicina prescriveva il trattamento con acqua fredda per il dolore e le infiammazioni. A distanza di due millenni, come pubblicato su Emergency Medicine Journal l’80% dei medici prescrive la crioterapia per il trattamento sintomatico di traumi e di patologie dei tessuti molli.
La crioterapia e la terapia da shock termico si propongono come la risposta per un approccio globale ad ampio spettro nelle patologie di pertinenza fisiatrica, ortopedica, sportiva; a partire dalla possibilità di trattare sin da subito patologie e fasi acute e pseudo-acute, sino ad estendere i trattamenti anche a patologie e fasi di tipo cronico.
Tutto ciò, senza prescindere dalle plausibili ed utili associazioni terapeutiche possibili, sia nelle fasi acute, ma soprattutto post-acute, con altre metodiche strumentali e manuali.
Tempestivo nella riduzione del dolore
È il dispositivo che più di ogni altro dispositivo strumentale è in grado di ridurre precocemente il dolore.
È innovativo
Perché caldo e freddo vengono gestititi da un sistema controllato in emissione ed in uscita sul paziente.
Si tratta di un sistema terapeutico a doppia componente: una ipertermica in grado di generare calore endogeno con conseguente sensibile e rapido innalzamento della temperatura locale e, l’altra criogenica regolabile sino a – 18° C, in grado di sottrarre calore anche agli strati profondi con un sistema esogeno.
Le due componenti, somministrate in sequenza secondo precisi protocolli terapeutici, producono l’effetto di Shock Termico localizzato e profondo.